Che cos’è il Nanofat
Il Nanofat è una tecnica di medicina estetica che si avvale di microstrumenti capaci di separare e filtrare il grasso, ottenendo così delle emulsioni ricche di cellule staminali successivamente iniettate nel corpo per migliorare la qualità della pelle. La medicina rigenerativa sta facendo grandi passi in avanti e, grazie agli studi sempre più approfonditi, sta elaborando soluzioni naturali efficaci e poco invasive, finalizzate a ristrutturare la pelle ed eliminare le tanto odiate rughe.
Non vengono introdotte sostanze estranee all’organismo ma autologhe, quindi si elimina qualsiasi rischio di rigetto da parte del corpo. Il ringiovanimento della pelle e dei tessuti è l’obiettivo principale di Nanofat, una tecnica di estetica rigenerativa che consente di recuperare tonicità e freschezza.
Si tratta di un intervento mini-invasivo, che non apporta controindicazioni significative, in grado di ricreare un effetto “slow aging”. In pratica vengono fermate le lancette del tempo, o quanto meno rallentate, consentendo di sfoggiare sempre una pelle elastica e luminosa senza ricorrere a più invasivi interventi di chirurgia plastica.
La cosa interessante è che il grasso, uno dei principali nemici delle donne, si trasforma in un valido alleato rilasciando le cellule staminali essenziali per il ringiovanimento della pelle.
Come si esegue il Nanofat
Il Nanofat si esegue con una piccola procedura ambulatoriale, semplice e sicura. Dopo un’anestesia locale, si preleva dal paziente del tessuto adiposo dai fianchi o dall’addome con apposite cannule dal diametro di pochi millimetri. Il grasso raccolto viene successivamente lavorato e purificato, così da poter essere immesso nuovamente nella zona che richiede il trattamento, proprio come un filler.
Il grasso, dopo essere stato opportunamente lavorato e iniettato nella zona da trattare, permane nelle aree interessate permettendo alle cellule trapiantate di attecchire nei tessuti. Il risultato finale risulta decisamente più stabile e duraturo rispetto ai tradizionali filler a base di acido ialuronico.
Come già specificato il grasso viene prelevato direttamente dal paziente, quindi non c’è alcun rischio di rigetto o allergia. La procedura dura circa un’ora e i risultati sono visibili già dopo la prima seduta, per poi perfezionarsi ancora dopo 3 mesi. Eventualmente è possibile sottoporsi a successive sedute di mantenimento, ma dopo almeno 8/12 mesi.
Nanofat, quando ne abbiamo bisogno
Il Nanofat è una tecnica di rigenerazione e ringiovanimento della pelle e dei tessuti. Può quindi essere richiesto da quelle persone che vogliono preservare la loro pelle dai segni dell’invecchiamento. Generalmente è indicato per il trattamento di cicatrici, occhiaie, collo, decollète, smagliature e rughe in prossimità degli zigomi, delle labbra e dei solchi nasali.
Il Nanofat ha dimostrato di essere particolarmente efficiente anche per contrastare i danni sulla pelle causati dal fotoaging o dal cronoaging. Un altro grande vantaggio del Nanofat è che può essere utilizzato, senza alcun rischio, su zone del corpo delicate e con una pelle molto sottile, come la fronte o il contorno occhi.
Il Nanofat si è dimostrato una tecnica estremamente efficiente per la rigenerazione dei tessuti, tant’è che diversi studi hanno dimostrato la sua efficienza anche nell’ambito della tricologia. Il grasso autologo, opportunamente lavorato, si rivela un prezioso materiale rivitalizzante e rigenerativo che, integrandosi con i tessuti, può favorire la ricrescita naturale dei capelli.
L’emulsione ottenuta dal grasso lavorato viene iniettata nel cuoio capelluto così da rigenerare il bulbo, riducendo in modo significativo la caduta dei capelli e favorendo quindi la loro naturale ricrescita.
Il Nanofat può essere utilizzato anche nell’ambito della ginecologia ed in particolare per migliorare l’aspetto estetico dei genitali esterni e la funzione psicosessuale.
Il Nanofat può essere utilizzato insieme al PRP?
Il Nanofat può essere utilizzato in combinazione con il trattamento PRP. Sono due tecniche piuttosto simili tra di loro, che presentano piccole differenze.
La terapia PRP prevede un’elevata concentrazione di fattori di crescita derivanti soprattutto dalle piastrine, ma ha poche cellule staminali. Nel Nanofat invece c’è un notevole quantitativo di cellule staminali. Inoltre il PRP può aumentare il microcircolo, a beneficio dell’estetica della pelle, mentre il Nanofat è in grado di produrre elastina e collagene.
Proprio per questo motivo l’utilizzo combinato del Nanofat e del PRP risulta ancora più efficace, poiché vengono sfruttate le proprietà benefiche di entrambe le tecniche.